mardi 6 octobre 2009

Al di là delle frontiere fisiche si trovano delle frontiere mentali

Nella società c'è gente che attraversa a Venezia il nuovissimo ponte di Calatrava nel modo più facile che c'è. C'è anche gente che non lo può fisicamente attraversare - ne abbiamo già parlato. C'è pure questa categoria di gente che attraversa il ponte però è tutta una storia diversa perchè ogni movimento - ma anche ogni azione da loro nel mondo - è sottomesso a rituali ossessivi che perturbano la loro vita quotidiana.
C'è chi conta quante volte si è lavato le mani perchè ha una fobia dei microbi, c'è chi evita di camminare sulle bande bianche per la strada perchè lo disturberebbe profondamente farlo. La Sindrome ossessivo-compulsiva è una di queste frontiere mentali che fanno sì che non abbiamo tutti la stessa percezione del mondo. Significa che questo mondo che dividiamo tra noi tutti non è realmente lo stesso, difatti circa una persona su cinquanta è affetta da DOC; non è dunque un caso raro al livello globale.
Altre frontiere a una vita calma sono la Sindrome da deficit di attenzione e l'iperattività, ben conosciuti dai bambini perchè spesso sono stimulati grazie a medicine come il Ritalin. Il deficit di attenzione e l'iperattività impediscono il concentrarsi soprattutto quando l'attività, la lezione, ciò che si sta facendo non interessa la persona che ne soffre. Niente è peggio della noia. Occore liberarsene ! Allora ci si agita perchè si necessita di dopamina. Si nota l'uso abuso di psicotropi in paesi come gli USA dove il 16% dei bambini prendono della Ritalin - quando sono fortunati e non si vedono prescritte medicine molto più potenti e usate nel trattamento della schizofrenia come il Risperdal o Zyprexa - mentre solo l'1,6% dei bambini soffre realmente di un problema di scambio di dopamina al livello sinaptico e può dunque essere trattato. Gli altri hanno solo bisogno di imparare a controllarsi.
Un'altra frontiera è quella della propria malattia, cioè la schizofrenia. Quando si pensano le proprie ossessioni como vere mentre esistono solamente nella mente, il mondo esterno non è più il luogo dove si vive. L'autismo pure esclude : il 50% degli autisti non comunica verbalmente. L'altra metà non percepisce il mondo nello stesso modo di noi, non reagisce a un certo linguaggio che non è formalmente stabilito da parole che hanno uno senso preciso.

Le frontiere mentali che mettono più o meno da parte le persone sono numerose e la gente che ne soffre non è un'eccezione nella società attuale. Bisogna adattare allora la società affinché questa gente sia più capace di vivere, cioè siano facilitati gli accessi ai trattamenti, e il modo in cui e il luogo dove sono trattati i malati.

1 commentaire:

  1. Il tuo post mi fa pensare che, nel nostro corso, potremmo affrontare in qualche modo il tema della malattia, e della follia in particolare.
    Buon post

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