jeudi 22 octobre 2009

Carbon tax?

Ieri, il mondo era diviso tra frontiere, stati, nazioni ma anche mari, montagne, deserti... tanti ostacoli spaziali visibili e chiari/evidenti. Oggi il muro è crollato, le frontiere si sono aperte, gli scambi non smettono mai. Il mondo è in moto permanente e non finisce di produrre, di consumare, di inquinare.  Il modo di produrre e il consumismo occidentale non hanno trovato confini, si sono sviluppati in modo sfrenato sulla superficie del globo. Ma il capitalismo ha tracciato una nuova frontiera quella tra i paesi ricchi occidentali e i paesi del sud più poveri che cercano bene o male di svilupparsi. I paesi industrializzati e sviluppati hanno delocalizzato le fabbriche nel terzo mondo che produce quasi tutti  i beni fabbricati nel mondo, lasciandogli tutti problemi d’inquinamento legati alla produzione industriale.  

E' un problema di prima importanza con i nuovi principi e norme internazionali di sviluppo sostenibile. La creazione di nuove norme in questi paesi in via di sviluppo è confrontata a un doppio problema : lo sviluppo di strutture durevoli, e lo sviluppo sociale del benessere. Non hanno ancora colpito il livello di sviluppo e di stabilità che devono costringersi a dei normi e dei obietivi effetivi di riduzione dei emissioni di CO2, che i paesi ricchi non ce l’ha fanno. (???) Tre principi  formulati al vertice di Rio compensano quest handicap e squilibrano questi svantaggi: primo il principio di debito che i paesi ricchi hanno verso i paesi in via di sviluppo per avere inquinato in eccesso, per avere approfittato del loro ritardo (di sviluppo)e perfino per avere svuotato le risorse del pianeta. Il secondo é il principio di sviluppo comune ma con una responsabilità distinta che suggerisce uno sviluppio più equilibrato e giusto tra i paesi industrializzati e il terzo mondo (che ha una responsabilità piu alta per il fatto che i paesi ricchi possiedono le tecnologie avanzate e un sistema di politiche dell' ambiente, i centri de ricerca e la conoscenza). Il terzo é il principio di giustizia e d'equità. Questi principi sono iscritti nei protocolli e nei trattati internationali che regolano il consenso sullo sviluppo sostenibile e le politiche dell'ambiente che ha firmato inoltre la Francia. 

Questa Francia (con il sostegno di Berlino) che vuole imporre l’idea svedese di una “carbon tax alle frontiere” qualche mese prima del vertice di Copenhaguen, a tutti paesi che non vogliono firmare il futuro protocollo, o che non rispetterebbero i principi e gli obiettivi. La carbon tax sarebbe una tassa sui prodotti importati la cui produzione non rispetta le norme di produzione sostenibile e di emissione d’anidride carbonica. Ma i paesi interessati alla tassa sono i paesi produttori di beni industriali: i paesi del terzo mondo che ospitano le industrie e le aziende dei paesi sviluppati. Dov’é il principio di gustizia et di equità? Inoltre i paesi ricchi dovrebbero svolgere un ruolo di appoggio e d’assistenza finanziaria allo sviluppo di una crescita sostenibile. L’idea di carbon tax viene al contrario a opporsi ai principi formulati precedentemente: di giustizia, di svilupp a differenti livelli, e di  appoggio. 

Si aggiunge un’altra frontiera alla fontiera che divide il mondo sviluppato e il terzo mondo, quella dell’ambiente e della gestione dell’inquinamento, una frontiera ancora piu assurda per il fatto che non si possono erigere confini contro l’inquinamento. La nuvola radioattiva di Chernobyl si era fermata alle frontiere della Francia nel 1986, mentre Nicolas Sarkozy pensa di fermare la nuvola inquinata e d’anidrida carbonica ai confini della Francia, e con ambizioni, ai confini dello spazio Schengen. Se l’iniziativa francese era di incoraggiare la ratifica del trattato di Copenhaguen (7/12/2010), il volontarismo politico rischia al contrario di ostacolare il dialogo e le trattative del vertice.

1 commentaire:

  1. Mi spiace ma quando redigi un elaborato devi metterci un poco più di attenzione: verificare sul vocabolario se le parole esistono o meno, verificare almeno gli accordi e gli articoli (che erano quasi tutti sbagliati!)

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